DA OGNI ESPERIENZA SI IMPARA QUALCOSA

Sono già a metà del mio percorso di servizio civile! Suona strano dirlo e ancora non mi capacito di quanto in fretta siano passati questi sei mesi che, dal primo giorno in cui sono entrata in ufficio e ho conosciuto i membri dell’associazione, mi hanno portata fino ad oggi. Al tempo stesso, però, mi sembra di essere parte del team InCo da sempre, forse perché mi sento ben accetta e coinvolta in varie attività dell’associazione.

Anche grazie al monitoraggio di metà percorso, che mi ha permesso di ritagliarmi del tempo prezioso per analizzare i sei mesi passati, ho potuto rendermi conto delle varie attività svolte e analizzarle in termini di esperienze fatte, competenze acquisite e abilità sviluppate. In più, ho potuto fare il punto della situazione sugli obiettivi raggiunti e quelli sui cui ancora devo lavorare. Tutto sommato, sono soddisfatta delle attività che sto svolgendo, che sono sempre molto varie e stimolanti, e delle nuove cose che sto imparando. Ho anche notato che sono diventata più veloce ed efficace nel fare alcune cose che inizialmente mi richiedevano più tempo. Quello che più apprezzo di questo percorso di servizio civile, però, è proprio l’ambiente di lavoro, il team, il clima internazionale che si respira e la possibilità di conoscere persone provenienti da tutto il mondo ed esercitare le mie conoscenze linguistiche. Essendo queste alcune delle principali motivazioni che inizialmente mi avevano portata a scegliere questo progetto fra i tanti disponibili, posso decisamente dirmi contenta di come questo percorso sta proseguendo. Il supporto e apprezzamento dimostrato da tutto il team per quello che faccio e per il mio impegno, mi rendono contenta e mi fanno sentire di star contribuendo in maniera positiva a quelle che sono le attività dell’associazione. 

In quest’ultimo periodo, un momento decisamente degno di nota -che per me è caduto esattamente a metà percorso - è stata l’assemblea SCUP di fine luglio. Per quanto possa magari sembrare strano parlando di un’assemblea, è stata una giornata diversa, divertente e leggera. Infatti, la prima parte della giornata è stata dedicata allo svolgimento di un “gioco” diviso in tappe in giro per la città. I giovani in servizio civile, divisi in gruppi, hanno indagato e cercato di scoprire il colpevole di un omicidio consumato in città, superando delle prove di abilità e ricavando indizi da scene recitate. In seguito, abbiamo pranzato insieme al parco del Muse, dove sono stati allestiti dei tendoni e un palco, utilizzato per gli interventi di operatori del servizio civile - e non solo - che si sono tenuti nel pomeriggio. 

Oltre al fatto che cercare di risolvere il mistero è stato molto divertente di per sé, un’altra cosa che ho decisamente apprezzato dell’evento è stata l’opportunità che questo ha rappresentato per socializzare, specialmente dopo un periodo in cui la dimensione della socialità è mancata. Incontrare altri giovani in servizio civile, che stanno facendo un percorso in qualche modo simile - ma comunque diverso e unico - è fonte di scambio di idee, di esperienze e di opinioni. È stato interessante scoprire le diverse motivazioni che hanno spinto a scegliere di svolgere un periodo di servizio civile, e il clima di collettività e positività che si respirava ha reso il tutto molto piacevole.  

Ora posso concentrarmi sulla seconda metà del mio percorso di servizio civile e, consapevole di quello che ho fatto, imparato e raggiunto finora, cercare di migliorare e di trarre il massimo da tutte le esperienze nuove che mi aspettano (e che spero siano molte): da ogni esperienza si può imparare qualcosa.