Testimonianza di Adele sul suo ESC a Cipro Blog

20.09.2022 Fabiana Paoli

Ciao! Sono Adele e partecipo al progetto ESC “Cap the Gap”. Il mio team è formato da 7 ragazze di diversi paesi europei con diversi percorsi accademici. Il nostro gruppo così vario ci dà la possibilità di creare diversi tipi di progetti in diverse tipologie di attività. Insieme organizziamo progetti, con l’uso di educazione non formale, che mirano a promuovere l’inclusione dei giovani, delle persone sottorappresentate e delle donne nei processi decisionali quotidiani.

I progetti possono essere a breve o a lungo termine e li creiamo da zero individualmente o in gruppo.
Facilitiamo, organizziamo, promuoviamo, monitoriamo, valutiamo e collaboriamo (con altre ONG, organizzazioni e istituzioni internazionali o governative nazionali) a progetti pertinenti all’argomento di “Cap the Gap”.

Insieme gestiamo i profili social Instagram (capthegap_yeucyprus) e Facebook (Cap the Gap YEU Cyprus).
Personalmente ho lavorato per creare e organizzare il progetto “Pot at the end of the rainbow” che mira a educare i giovani e ad avere conversazioni su temi come il femminismo e la sua storia, la comunità LGBTQ+ e la sua influenza sulle arti, l’ambientalismo, il capitalismo, la tassa rosa, l’educazione sessuale inclusiva ed altro ancora. Al momento abbiamo ospitato 6 workshop con successo.

Un altro progetto a cui sto lavorando si chiama “Build your CV, create your new opportunity” che consiste in più edizioni di un workshop in cui giovani rifugiati e richiedenti asilo avranno la possibilità di costruire un Europass CV solido e ben organizzato che li aiuterà a trovare lavoro più facilmente. Alla fine del workshop ogni partecipante avrà lavorato sul suo CV e lo avrà pronto per essere utilizzato.

Inoltre, ho collaborato con il mio team a diversi progetti, ad esempio, la creazione dei “Safe Points”: un’iniziativa
che, durante i festival e gli eventi di massa, offre spazi sicuri alle donne e alla comunità LGBTQ+. Si tratta di uno
stand dove possono le persone possono recarsi se sono state aggredite o molestate sessualmente, se non si
sentono al sicuro o se hanno semplicemente bisogno di compagnia fino a quando un amico affidabile non viene a
prenderle.

Nei festival in cui organizziamo i “Safe points” promuoviamo anche la nostra campagna “Medusa 2.0” che consiste nella progettazione e diffusione di un questionario anonimo su esperienze personali di molestie sessuale, promuoviamo questa campagna anche nelle strade di Cipro con adesivi con un codice QR per accedere al questionario. L’obiettivo principale di questo progetto è raccogliere informazioni sul fenomeno delle molestie sessuali e condividerle attraverso la stesura di un report e la creazione di una seconda campagna di sensibilizzazione che consisterà nell’elaborazione di grafici e testi da apporre su manifesti affissi in tutta la città di Nicosia. Il report sarà reso disponibile attraverso la nostra newsletter, i nostri canali social e chiunque manifesti interesse a leggerlo.

La newsletter nominata sopra è un altro dei nostri progetti: è divertente, dinamica e informativa e include articoli sui nostri eventi passati, la promozione di eventi futuri, un’infografica, un articolo di opinione, e qualche altra sezione divertente e viene pubblicata ogni mese (link per la newsletter di questo mese: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1Kh231ZE859uE9dFskO4s2IN6QJbx5x-V)

Insieme abbiamo anche organizzato “Deconstructing the walls” un focus group per ONG il cui obiettivo è quello di identificare e discutere le principali sfide che i giovani lavoratori affrontano a Cipro. Abbiamo già fatto due edizioni di questo focus group nelle località di Nicosia e Famagusta, stiamo organizzando il prossimo a Pafo.

Inoltre stiamo lavorando a molti altri progetti come “Youth in conversation with..” che consiste in una serie di workshop (2 già organizzati con successo) con l’obiettivo di riunire i giovani e un ospite di alto profilo per avere una conversazione informale formata da domande e risposte e condotta dai giovani partecipanti.

Un altro progetto ongoing è “Open your eyes: Hidden Youth” e comprende una serie di workshop in cui vengono
proiettati e discussi film riguardanti giovani e questioni sociali.

Stiamo anche organizzando eventi futuri, ad esempio, un fascicolo che raccoglie una serie di testimonianze
inascoltate di persone che vivono a Cipro e hanno dovuto lasciare la loro città e le loro case per essere spostate
dall’altra parte dell’isola (causa questione di Cipro), inoltre siccome sono appassionata di fotografia, incorporerò delle foto delle case abbandonate delle persone costrette a spostarsi. Un altro evento futuro è “Gender mainstream: city life in Nicosia” in cui attraverso un sondaggio, un workshop e due focus group, verrà redatto un documento che illustra i problemi che donne, ragazze, persone trans e non binarie incontrano in città nella vita quotidiana e verranno cercate misure e azioni concrete da proporre al comune per rendere la città più accessibile e sicura per tutti.
Stiamo anche pensando e lavorando ad altri eventi, ma sono ancora agli inizi della progettazione, molti inizieranno a settembre con l’apertura delle scuole.

Sono molto contenta di aver scelto di prender parte a questa esperienza, sto imparando molte cose in diversi ambiti e attraverso i nostri workshop ho anche la possibilità di incontrare a conoscere ragazzi del posto e fare amicizia. Infatti, in questi mesi, oltre a aver conosciuto molte persone al di fuori del mio lavoro, con il mio team siamo riuscite a creare una community di ragazzi presenti e interessati ai nostri eventi con cui usciamo anche al di fuori dell’ambito
lavorativo. Inoltre, penso che Cipro sia il posto perfetto per ogni ragazzo, è come vivere in una vacanza da sogno con spiagge meravigliose, calette rocciose e mare blu intenso. D’altra parte, è anche un’isola molto viva e ogni sera c’è qualche festa o evento in città, insomma c’è sempre qualcosa da fare. Anche la sua storia è davvero molto interessante e solo vivendo qui si può capire come le persone vivono la questione di Cipro e come è stata d’impatto per la popolazione greco-cipriota e turco-cipriota.