Una pausa per riflettere: il “Punto e Virgola” nell’esperienza SCUP

La formazione generale di metà percorso è concepita per aiutare i giovani a orientarsi durante il proprio anno in servizio civile.
Il modulo della formazione generale SCUP che abbiamo frequentato nel mese di maggio 2025, a metà del periodo previsto per lo svolgimento dei nostri progetti di servizio civile, si è tenuto nella sede di Villa Sant’Ignazio ed è stato l’appuntamento che prende il nome di “Punto e Virgola”, pensato per offrire un momento di riflessione in itinere ai giovani in servizio civile. La giornata formativa si è articolata in tre parti, ciascuna condotta da un diverso formatore.
Nella prima parte abbiamo reincontrato alcuni dei giovani che avevamo conosciuto a dicembre, all’inizio del nostro percorso, in un gruppo che stavolta era misto per età. Ci è stato restituito il biglietto sulle nostre aspettative e motivazioni nei confronti del servizio civile che tutti avevamo scritto durante la formazione iniziale, con l’invito a rileggerlo e ripensare le nostre aspettative in senso più concreto e operativo, dal momento che i primi sei mesi della nostra esperienza sono ormai passati.
Le attività previste per la seconda metà della mattinata erano mirate a favorire una riflessione sul tempo che finora abbiamo trascorso in servizio civile, ciascuno presso il proprio ente di riferimento, e sulla nostra esperienza personale fino a questo punto. Dopo esserci presentati e aver rotto il ghiaccio con attraverso un’attività dinamica, abbiamo potuto realizzare una rappresentazione grafica (e metaforica) del nostro percorso attraverso dei collage e un grafico. L’esercizio serviva a visualizzare l’andamento dell’esperienza: salite, discese, momenti di stallo o di entusiasmo, trasposti in forma visiva e poi discussi in piccoli gruppi ed esposti al resto dei presenti.
Nella terza parte della giornata, infine, che si è svolta in orario pomeridiano dopo il pranzo insieme, siamo stati chiamati a riflettere su quali competenze siano state (o sarebbero state) utili nei momenti di successo e in quelli più difficili del nostro percorso. Questo confronto ha introdotto la parte dedicata alla certificazione delle competenze, brevemente illustrata in collaborazione con la Fondazione Demarchi - un argomento che avevamo già iniziato ad affrontare in precedenza, e più nel dettaglio, durante il modulo sulle competenze trasversali, ma che qui è stato ripreso a beneficio di tutti.
Ripensando alle giornate di formazione degli scorsi mesi, ovvero ai quattro moduli di formazione generale a scelta che (nel mio caso) hanno preceduto questo appuntamento di metà percorso, potrei dire che:
“Design your future” ci ha invitati a immaginare futuri possibili, spingendoci a riflettere sul nostro approccio alle passioni e ai talenti personali. Forse avrebbe potuto offrire più strumenti per comprendere meglio i nostri desideri e le nostre attitudini personali, ma resta un modulo utile per ragionare su cosa comportano le diverse prospettive.
“Gestire le diversità” è stato uno degli incontri più stimolanti: ha sollevato temi fondamentali come le disparità e i pregiudizi, per quanto una vera consapevolezza delle dinamiche sociali e delle nostre percezioni personali necessiti di un approfondimento continuo.
“Competenze trasversali” ci ha offerto un primo approccio alla riflessione sulle soft skill e su come è possibile dichiararle mettendole “in trasparenza”. È stato chiarificatore cercare esempi concreti da collegare alle competenze che intendiamo certificare, anche se forse la giornata sarebbe stata ulteriormente arricchita da un momento introspettivo o di confronto su quelle capacità e caratteristiche che già ci appartenevano prima dell’inizio del progetto SCUP, da mettere in relazione con l’esperienza e con le ambizioni di ciascuno.
“Il mondo del lavoro”, infine, ci ha fornito una panoramica chiara e sintetica sugli aspetti giuridici e amministrativi dell’inserimento lavorativo: un modulo concreto, denso di informazioni pratiche da tenere a mente e da approfondire poi anche in autonomia.