Ability Talk - un'intervista con Beatrice Nonni

"Ability Talk" è un progetto sviluppato da Marcella Zandonai dopo aver partecipato al percorso di formazione "IYELabs: Inclusive Youth Environments" , che è stato implementato a Trento dalla nostra associazione da ottobre a dicembre 2019. Il progetto internazionale IYELabs è co-finanziato dal programma Erasmus+ ed è realizzato in collaborazione con associazioni dalla Spagna, Croazia, Turchia, Italia e Belgio.

Uno degli obiettivi del progetto "Ability Talk" è di sensibilizzare le persone sulla tematica della disabilità e sulle difficoltà affrontate. Abbiamo intervistato online Beatrice Nonni, una studentessa dell'Università di Trento, che ci ha raccontato della sua esperienza e di quanto sia importante parlare dell'argomento disabilità con i giovani. Buona lettura!

Quanto credi sia importante parlare dell'argomento disabilità con studenti locali ed internazionali. Se credi che lo sia, perché? Se credi che non lo sia, perché?

E' un tema di cui si parla sempre poco tra chi non è direttamente coinvolto per questo ritengo importante portare a conoscenza in particolare agli studenti che dovrebbero essere più aperti alle problematiche sociali ma che molto spesso, immagino anche a causa di una mancata sensibilizzazione in questo ambito, risultano indifferenti e distaccati nei confronti di queste persone causando isolamento sociale con conseguente emarginazione soprattutto riferito ai momenti di svago e divertimento. Per la mia esperienza in Erasmus ho trovato molta più apertura all'estero su questo tema di quanto abbia trovato in Italia, in particolare nelle città di piccole dimensioni anche per questo motivo ho voluto entrare a far parte dell'associazione ESN (Erasmus Student Network) che, tra le varie cose, si occupa anche di progetti legati alla disabilità.

Ti senti accettata ed inclusa a livello architettonico a Trento? Se si, quali sono i punti di forza? Se no, perché? Cosa pensi che manchi?

L'inclusione a livello architettonico è sempre molto soggettiva, e dipende anche dal tipo e dalla gravità della disabilità. In base alla mia esperienza posso dire che Trento mi sembra una città mediamente accessibile. Personalmente ho avuto la fortuna di vivere in uno studentato in centro a pochi minuti in carrozzina dal dipartimento di Lettere e Filosofia che è una struttura moderna e totalmente accessibile. Ho avuto poche occasioni di usufruire dei mezzi pubblici ma l'esperienza non è stata complessivamente positiva.A Trento parecchi locali pubblici hanno spazi limitati o non accessibili ed è in queste situazioni che diventa fondamentale la disponibilità delle persone, perché per rendere una città accessibile non basta rimuovere le barriere architettoniche, che sempre non è possibile, ma è altrettanto importante promuovere anche una cultura di attenzione e disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà.

Perché credi sia importante che le NGO locali lavorino assieme sul tema della disabilità a Trento? Cosa credi che possa risultare da questa cooperazione?

Cooperare e collaborare tra varie entità, con modalità ed esperienze diverse permette di conseguire obiettivi che altrimenti affrontati individualmente difficilmente possono essere raggiunti.

Se il semestre invernale iniziasse Covid-free, saresti disposta a ricontattare Handicrea , cercare una data e riproporre l'evento Ability Walk per gli Erasmus e gli studenti trentini?

Purtroppo a causa di questa situazione per il momento studio da remoto, però se il semestre invernale rientrasse nella normalità volentieri sarei disponibile a rivedere un'altra data per l'evento Ability Walk. Coinvolgere gli studenti in progetti mirati a far conoscere le nostre difficoltà, dando l'opportunità di mettersi nei panni di chi deve spostarsi in carrozzina è un modo per avvicinarli a problematiche che altrimenti non riescono a comprendere.

Se vuoi avere più informazioni sul percorso di formazione IYELabs, leggi i nostri articoli che puoi trovare qui e qui :)